“Era una sera di settembre, il particolare momento del giorno in cui hai deciso di venire al mondo.
Dopo una notte passata tra caldo ed ansia, le mamma che era sempre piu’ preoccupata perchè sentiva in cuor suo che il momento era vicino: un momento che avremmo ricordato per tutta la vita.
Un risveglio strano, percepivo nell’aria un misto di elettricità, di forte cambiamento, di emozione tangibile.
Arrivati in ospedale è qua che inizia un’attesa che logora dentro ma che sai mi portera’ ad incontrare la donna della mia vita, istante in cui smetterò di essere me stesso e tutto diventerà semplicemente un bellissimo “noi”.
Ricordo il giardino dell’ospedale rigoglioso con un roseto molto ben curato, alberi di agrumi, piante di pitosforo, arbusti di more ed alberi di gelsi, frutti che amo. Era come se la natura mi voleva abbracciare con braccia fatte di odori, colori, sole e mare, quest’ultimo proprio dinanzi il luogo che ti ha visto aprire gli occhi in questa dimensione.
Sono le 19,21, non ho piu’ tempo, ti ho vista venire al mondo.
Sei troppo piccola per chiedertelo ma il tempo è passato ed ora che hai quasi 2 anni, fatti di gioie e scoperte, è arrivato il momento di dirtelo:ABBRACCIAMI FORTISSIMO!”
Il tuo papa’.
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